Quando un Cliente chiede il nostro intervento, di solito, accade che lo stesso si sia recato presso un'istituto di credito o una finanziaria per ottenere un mutuo o un prestito e che gli sia stata negata questa possibilità perchè risultano iscrizioni negative a suo nome in una o più delle banche dati SIC per la tutela del credito, nonostante egli abbia tutti i requisiti reddituali per avanzare legittimamente la domanda.
A tal punto, lo Studio provvede a richiedere le informative relative al nominativo del soggetto a tutte le banche dati SIC, per verificare la presenza di iscrizioni pregiudizievoli.
Una volta ricevute le informative, dopo una attenta analisi delle stesse, si provvede ad inviare alle stesse banche dati ed agli istituti di credito che hanno dato causa alle iscrizioni una lettera formale di contestazione contenente tutte le motivazioni per cui si ritiene che l'iscrizione sia illegittima e la diffida all'immediata cancellazione dell'iscrizione, con riserva di agire per i danni cagionati.
Una volta ricevute le risposte dalle banche, le quali a volte cancellano e/o sospendono le iscrizioni denunciate, mentre altre volte ribadiscono la correttezza e la legittimità del loro operato, a seconda dei casi, si decide assieme al Cliente naturalmente di adire le vie giudiziarie contro gli istituti di credito al fine di ottenere la cancellazione dei dati pregiudizievoli e richiedere la loro condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali cagionati (o solo quest'ultima opzione nel caso di avventa cancellazione).
Il procedimento si svolge seguendo il rito giudiziario del lavoro e, quindi, viene introdotto con ricorso da depositarsi, assieme al fascicolo di parte contenente le allegazioni documentali, presso la cancelleria del Tribunale del luogo in cui hanno la sede gli istituti di credito.
Il giudizio si svolge, di regola, in 2, massimo 3 udienze e dura mediamente meno di un anno (dipende dal Tribunale adito) e la sentenza emessa condanna sempre la controparte al pagamento, in favore del ricorrente, di una somma a titolo di risarcimento del danno ed a procedere alla cancellazione delle iscrizioni illegittime.
Spesso accade che le banche si mettano in contatto con lo Studio, tramite i propri legali, nel corso del giudizio per transigere la vertenza, dato che la soccombenza è certa, anche al fine di limitare i costi derivanti dalle spese legali a cui verrebbero condannati, qualora il procedimento giungesse alla sua fine naturale.
La sentenza è inappellabile ed immediatamente esecutiva, per cui le banche pagheranno con celerità gli importi indicati nel provvedimento per evitare l'aggravarsi delle spese.